Le tappe del tour
È stata la “patria”, natia o adottiva, di alcuni fra i più grandi scrittori e letterati italiani del XIX e XX secolo tra i quali Edmondo De Amicis, Emilio Salgari, Italo Calvino, Cesare Pavese e Primo Levi, mentre nel 2006 è stata sede dei XX Giochi olimpici invernali. Città natale di alcuni fra i maggiori simboli del Made in Italy, è conosciuta nel mondo per il cioccolato gianduja e il caffè espresso, per l’industria automobilistica e l’editoria, per il cinema, per lo sviluppato settore aerospaziale e lo sport. Torino è anche la sede del Museo del Risparmio.
“Città d’arme e di commerci”, le sue bellezze artistiche sono conservate all’interno dei palazzi nobiliari detti rolli, dichiarati Patrimonio Unesco, e nei molti musei cittadini. Genova, capitale del “pesto” e del buon cibo, ha dato i natali a Cristoforo Colombo, Giuseppe Mazzini, Goffredo Mameli e Niccolò Paganini, il suo porto, il più esteso d’Italia, è uno dei più importanti italiani ed europei. Vanta, inoltre, di numerose attività industriali e una produzione scientifica all’avanguardia grazie al Polo tecnologico e scientifico della Collina Erzelli.
Nella zona del Porto Antico, si può ammirare l’Acquario, progettato da Renzo Piano, tra i più grandi e ricchi d’Europa, con le architetture futuriste della Bolla e del Bigo.
Passeggiare tra le sue vie rivela tracce significative della sua storia come la Chiesa di San Paolo Apostolo costruita laddove sorgeva un tempio punico, poi romano. Altra nota peculiare della zona è la presenza di insediamenti rurali costituiti dagli “stazzi”, piccole aziende agro-pastorali creati in origine dai pastori tra Seicento e Settecento, progressivamente abbandonati a causa del fenomeno dell’urbanesimo.
Olbia racconta molto di sé anche a tavola con le sue rinomate cozze che si possono assaggiare durante la festa di San Simplicio, patrono della città. Altro piatto tipico è la Zuppa Gallurese o Suppa Cuata: strati di pane raffermo bagnato con brodo di carne a cui si alternano formaggio pecorino e panedda, un delizioso formaggio di latte vaccino a forma di pera.
Nel Sassarese ci sono anche dolmen (tombe megalitiche preistoriche), domus de Janas (strutture sepolcrali preistoriche costituite da tombe scavate nella roccia), menhir e 150 siti nuragici, tra nuraghi, villaggi e tombe di Giganti (monumenti costituiti da sepolture collettive appartenenti alla età nuragica e presenti in tutta la Sardegna). La penultima domenica di maggio Sassari diventa scenario dell’affascinante Cavalcata Sarda, sfilata di costumi tradizionali che si svolge a piedi, a cavallo e sulle taccas (carri decorati con fiori e oggetti del quotidiano). Enrico Berlinguer e i presidenti della Repubblica Antonio Segni e Francesco Cossiga erano sasseresi.
Il suo litorale è lungo circa 90 km e qui vive la maggiore colonia di corallo della qualità più pregiata. Imperdibile è il museo del Corallo, che ne svela storia e forme. Le domus de Janas di Santu Perdu, la necropoli di Anghelu Ruju e i complessi di Palmavera e sant’Imbenia, sono le testimonianze delle radici preistoriche di Alghero, a partire dal Neolitico. Il centro storico è la parte più affascinante della città, un labirinto di vicoli che sbucano in piazze piene di vita. Le mura gialle e le case antiche, così come gli edifici religiosi: la cattedrale di Santa Maria, la chiesa del Carmelo con il suo grande retablo dorato, di San Michele con la caratteristica cupola in maiolica colorata, e di Sant’Anna in stile tardo-rinascimentale.
Tra gli eventi, suggestivo è il Cap d’Any de l’Alguer, il capodanno, con spettacoli che animano il centro. Il momento più appassionato dell’anno è la Settimana Santa, con i riti religiosi della tradizione spagnola.
Dalle lagune attorno alla città deriva una grande risorsa, l’industria ittica, che insieme alle produzioni dolciarie, vitivinicole e all’artigianato sono base dell’economia locale.
Furono Fenici e Cartaginesi a privilegiare per primi questa zona della Sardegna meridionale per i loro insediamenti grazie ai ricchi giacimenti minerari presenti. Le miniere, che hanno costituito per oltre un secolo la maggior fonte di ricchezza del territorio, oggi sono patrimonio del parco Geominerario della Sardegna riconosciuto dall’Unesco. Iglesias, città dal passato glorioso soprattutto durante il dominio catalano-aragonese, vanta uno dei centri storici più belli della Sardegna, ricco di monumenti e di chiese. Meritano sicuramente una visita la Cattedrale di Santa Chiara, edificata tra il 1285 e il 1288 e successivamente ampliata e ridisegnata in stile gotico-catalano, la Madonna delle Grazie, la Chiesa del Collegio e quella di San Francesco. La costa di Iglesias è caratterizzata da incantevoli calette e dai faraglioni di Masua e Pan di Zucchero, un monumento naturale alto 132 metri forgiato dal mare e dal vento. Dopo il mare vale la pena dedicarsi alle delizie della cucina, dai culurgiones di patate e menta ai dolci a base di mandorle, belli da vedere e da gustare.
Il centro di Carbonia nacque negli anni trenta per ospitare le maestranze impiegate nelle miniere di carbone, avviate in quegli stessi anni nel territorio dal regime fascista per sopperire alle necessità energetiche dell’Italia negli anni dell’autarchia. Carbonia, il cui nome indica letteralmente il luogo o la terra del carbone a testimonianza della sua vocazione mineraria, fu costruita a ridosso della miniera di Serbariu, sostituendo l’omonimo comune ottocentesco, il cui borgo è ora completamente inglobato come rione sud-orientale della città. Terminata l’epopea mineraria, Carbonia è diventata centro di servizi per il territorio, basando la sua economia principalmente sul settore terziario e sull’industria.
Dal punto di vista architettonico è caratterizzata dai tipici elementi della città fascista: al centro si trova la Piazza Roma, vera e propria “piazza dei poteri”, progettata per consentire la coesistenza del grande edificio religioso in stile romanico-moderno , del Municipio, del complesso Dopolavoro Cine-Teatro e della Torre littoria (oggi Torre Civica).
Una leggenda, narrata dallo scrittore latino Gaio Giulio Solino, vuole che Caralis sia stata fondata da Aristeo, figlio del dio Apollo e della ninfa Cirene, giunto in Sardegna dalla Beozia nel XV secolo a.C. Sempre secondo la leggenda Aristeo introdusse in Sardegna la caccia e l’agricoltura, riappacificò le popolazioni indigene in lotta fra di loro e fondò appunto la città di Caralis.
A pochi passi dal centro storico di Cagliari si trova l’Orto Botanico, vera e propria oasi verde della città. All’interno della provincia poi si trova il Parco naturale regionale Molentargius-Saline, un raro esempio di ecosistema dove trova rifugio un eccezionale numero di volatili che supera in certi periodi dell’anno anche i 20000 esemplari.
Cagliari, o Casteddu come viene chiamata in sardo, è dominata dall’alto dal Castel di Castro ed è caratterizzata da stradine su cui si affacciano dimore nobiliari, antichi bastioni e chiese. Uno dei quartieri storici, il quartiere Stampace, si colora ogni primo maggio per la Festa di sant’Efisio, che proprio in Sardegna subì il suo martirio. Un appuntamento di fede atteso da tutta l’Isola.
Fondata dai Fenici veniva chiamata Zyz, ovvero “il fiore”. Fu città di incoronazione per i numerosi sovrani di Sicilia e proprio a questa circostanza si devono i titoli attribuiti alla città: “Prima Sedes, Corona Regis et Regni Caput”. La città di Palermo è la sesta tra le ventisette città decorate di medaglia d’oro come “benemerite del Risorgimento nazionale” per le azioni compiute dalla città nel periodo del Risorgimento. La lunga storia della città e il succedersi di numerose civiltà le hanno regalato un notevole patrimonio artistico e architettonico: con grande facilità si passa dal romanico al gotico, dal normanno all’arabo fino al liberty.
A Palermo ha sede l’Assemblea regionale siciliana, la più antica sede parlamentare in attività del mondo. Nominata Capitale Italiana dei Giovani 2017, è stata anche capitale italiana della cultura nel 2018. Nel centro storico sorgono gli splendidi monumenti che testimoniano il suo illustre passato, tra cui il sontuoso Palazzo dei Normanni o Palazzo Reale con la Cappella Palatina ricca di antichi mosaici, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti con le sue 5 cupole rosse e la Cattedrale, imponente struttura ricca di opere d’arte che custodisce le “Tombe Imperiali e Reali”.
Nella zona sono numerose le aree protette a tutela di ambienti incontaminati tra cui la Riserva Naturale dello Zingaro, le bianche saline tra le quali spuntano antichi mulini a vento, la Riserva Naturale Saline di Trapani e Paceco. La Riserva è stata istituita nel 1995 per proteggere una delle ultime zone umide ancora presenti nella Sicilia occidentale e da allora i suoi 986 ettari sono affidati alla cura del WWF Italia.
Sulla collina che guarda verso la Valle dei Templi, si estende la “Città Magnifica”, l’Agrigento di oggi, uno scrigno di tesori d’arte. I gioielli del centro storico sono la Cattedrale normanna, arroccata sulla cima della collina con il suo imponente campanile, e il Monastero di Santo Spirito con annessa l’omonima chiesa. In via Atenea si trova il Palazzo Celauro, dove soggiornò Goethe. Il centro storico presenta l’antica struttura medievale con stretti vicoli e scalinate che salgono sui pendii. Poco distante da Agrigento, la casa natale dello scrittore premio Nobel Luigi Pirandello, in cui è stato allestito un interessante museo.
Negli ultimi anni Caltanissetta ha scelto di scommettere sui giovani e sull’innovazione sociale e digitale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Le emissioni di Co2 e di polveri sottili sono state ridotte realizzando un’isola pedonale permanente e una ZTL nel centro storico, sono stati fatti grandi investimenti sul trasporto pubblico locale e l’acquisto dei biglietti del bus è ormai in chiave digital.
Il forte legame con il mare si riflette nelle sue specialità culinarie come il pescespada alla “stemperata”, il tonno fresco e la zuppa di pesce alla siracusana.
Catania e il suo territorio sono anche terre di leggende: secondo il mito, i Faraglioni di Aci Trezza sarebbero gli stessi massi che il ciclope Polifemo, al culmine della sua rabbia, scagliò contro la nave di Ulisse mentre quest’ultimo dopo averlo accecato fuggiva dall’isola. Statua antichissima, il simbolo di Catania è “U Liotru”, un elefante in basalto nero sormontato da un obelisco. Esiste testimonianza che il grande geografo arabo Idrisi la vide già nel XII secolo e aggiunse che i catanesi gli attribuivano una connotazione magica, sostenendo che la statua fosse in grado di proteggere il centro abitato dalle eruzioni dell’Etna.
Assieme alle bellezze artistiche la città è nota in tutto il mondo anche per la sua pasticceria che propone dolcissime specialità: cannoli, cassate, pasta di mandorla, frutta martorana e la pignolata, tipica della città.
Il mix di mare e montagna rende l’area di Reggio Calabria un vero paradiso per gli amanti della natura. Grande crocevia di merci e viaggiatori, offre una magnifica vista sulla Sicilia, sull’Etna e sulle Isole Eolie, ed è la patria del bergamotto, altro elemento che caratterizza la città. Reggio Calabria è conosciuta anche per essere la punta dello “Stivale”.
Come in tante altre città d’Italia, anche Vibo Valentia ha la sua Piazza Garibaldi, ma è proprio qui che l’eroe dei due mondi si fermò in occasione della spedizione dei Mille.
Ma oltre alle benefiche acque Lamezia Terme custodisce anche un prezioso patrimonio storico e architettonico. Camminando per le stradine si possono ammirare l’imponente Cattedrale, la statua di Federico II dal forte valore simbolico e il Museo archeologico lametino che racconta la storia del territorio dal Paleolitico ai secoli più recenti.
Tante le eccellenze della città e della sua provincia: specializzata nel turismo marittimo, è molto frequentata per la sua movida notturna e dagli appassionati di sport acquatici. Da anni Catanzaro è teatro di grandi iniziative per diffondere l’importanza dei temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale.
In antichità i greci chiamavano gli abitanti della zona di Catanzaro “Italoi”, in riferimento al re Italo, e fino agli inizi del V secolo a.C. con il nome “Italia” veniva identificata l’intera Calabria. Fu a partire dal III secolo a.C., fino alle riforme amministrative di Augusto del 27 d.C., che il nome fu esteso a tutta la penisola.
La varietà di paesaggi rende il territorio cosentino ideale per lunghe escursioni di trekking e i più fortunati potrebbero avvistare qualche esemplare di lupo, tutt’oggi simbolo della città.
Per gli amanti della cucina Napoli è famosa per la pizza Margherita, inventata in onore della Regina da cui ha preso il nome e per il caffè.
In pochi sanno che proprio a Napoli fu inaugurata, nel 1839, la prima ferrovia d’Italia, che collegava la città a Portici. Un passato ricco e un futuro che aspira ad essere votato alla sostenibilità: sarà istituita presso l’Università Federico II di Napoli la Cattedra UNESCO di “Educazione alla salute e allo sviluppo sostenibile”, finalizzata alla promozione dello stato di salute della popolazione attraverso un’azione sui fattori culturali, nutrizionali e ambientali.